giovedì 22 settembre 2016

Alternanza scuola-lavoro un’occasione da non perdere!
Questo articolo ha uno scopo non solo divulgativo..!! ma è soprattutto un incoraggiamento alle imprese, affinché possano sostenere, il sapere, la formazione, il futuro di giovani studenti e la speranza che la scuola non rappresenti solo un vacuo sapere fine a se stesso..!! Si parla spesso di “saper fare” .. “imparare ad imparare” ..“didattica laboratoriale”..”competenze chiave” ed altri affascinanti, stupendi e meravigliosi concetti..di alto valore educativo, degni di rispetto, se si attuassero concretamente..!!   
E’ operativo, infatti, il Registro nazionale per l’alternanza scuola-lavoro, istituito presso le Camere di Commercio; un ottimo strumento per agevolare l’inserimento di percorsi formativi obbligatori di alternanza nelle scuole superiori ed attuare l’obiettivo del “saper fare” ovvero  imparare lavorando, un concetto chiave e strategico secondo quanto disposto dal quadro normativo della scuola dell’autonomia. Purtroppo ad oggi il numero delle imprese iscritte è ancora esiguo, nonostante non si paghi più l’imposta di bollo di 90 euro.
E’ un’opportunità per le imprese e gli enti pubblici o privati che in tal modo assumeranno il ruolo di concreti laboratori scolastici nel percorso di istruzione degli studenti, svolgendo un ruolo fondamentale per  l'acquisizione, da parte dei giovani, di competenze spendibili nel mercato del lavoro. Ricordiamo che già con la legge n.53 del 2003, l’art.4, introdusse la possibilità per i giovani dai 15 ai 18 anni  “di svolgere l'intera formazione attraverso l'alternanza di periodi di studio e di lavoro, sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa, sulla base di convenzioni con imprese o con le rispettive associazioni di rappresentanza o con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, o con enti pubblici e privati ivi inclusi quelli del terzo settore, disponibili ad accogliere gli studenti per periodi di tirocinio che non costituiscono rapporto individuale di lavoro”. Attualmente l’art.1 (dai commi 33 a 44) della legge 107 del  2015, rende obbligatori tali percorsi  per  incrementare  le  opportunità  di  lavoro  e  le capacità di orientamento degli studenti, stabilendo che negli istituti tecnici e professionali essi dovranno avere una  durata complessiva di almeno 400 ore, nel secondo biennio e nell'ultimo anno del  percorso  di studi, mentre nei licei una durata complessiva  di almeno 200 ore nel triennio. Spetterà al dirigente scolastico individuare, all'interno del registro nazionale, le imprese e gli enti pubblici o privati che si rendono disponibili all'attivazione di tali percorsi, stipulando con essi apposite convenzioni.
Anche i musei, gli istituti e i luoghi della cultura e delle arti performative, gli uffici centrali e periferici del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo potranno aderire al’iniziativa.  
Il Registro è costituito da un’area aperta e consultabile gratuitamente in cui sono visibili le imprese e gli Enti pubblici e privati disponibili a svolgere i percorsi di alternanza, riportando per ciascuna di essi il numero massimo di  studenti ammissibili ed periodi dell’anno in cui è possibile svolgere l’attività di alternanza; una sezione speciale a cui devono essere già iscritte le imprese per l’alternanza scuola-lavoro, la quale consente la condivisione delle informazioni relative all’anagrafica, all’attività svolta, ai soci e agli altri collaboratori, al fatturato, al patrimonio netto, al sito internet e ai rapporti con gli altri operatori della filiera delle imprese che attivano i percorsi di alternanza.
Le imprese o gli Enti interessati potranno, pertanto, iscriversi gratuitamente  nel Registro Nazionale accedendo alla piattaforma di Infocamere con l’ausilio di apposite guide on line  che renderanno più agevole la procedura per l’iscrizione. ..

Coraggio non perdete l’occasione! 

lunedì 12 settembre 2016

Canone Rai non dovuto?

Canone Rai non dovuto? Descrizione: http://adx.4strokemedia.com/www/delivery/lg.php?bannerid=6935&campaignid=264&zoneid=3310&loc=1&referer=http%3A%2F%2Fwww.leggioggi.it%2F2016%2F08%2F04%2Fcanone-rai-2016-non-dovuto-ecco-il-modello-per-chiedere-il-rimborso%2F&cb=79c1b3ad3e

L’Agenzia delle Entrate ha reso note nuove istruzioni circa le modalità con cui i contribuenti possono richiedere il rimborso del canone Rai già pagato (ma non dovuto) con l’addebito sulle bollette elettriche.
Canone Rai non dovuto: come ottenere il rimborso
Le Entrate, con il menzionato provvedimento, chiariscono come i contribuenti abbiano la possibilità, fin da ora, di inoltrare la domanda di rimborso, sia con raccomandata allo Sportello Abbonamenti TV dell’Agenzia stessa, sia in via telematica, a partire dal 15 settembre 2016, in quanto l’applicazione web appositamente dedicata è ancora in fase di rodaggio .
Il modello per chiedere il rimborso
E’ stato creato dall’Agenzia delle Entrate un modello appositamente riservato alla richiesta di rimborso del canone Rai addebitato in bolletta e non dovuto.
Tale modello, approvato con le adeguate istruzioni per richiedere appunto il rimborso del canone tv, è a disposizione sui siti web delle Entrate: www.agenziaentrate.gov.it e della Rai www.canone.rai.it.
I requisiti per chiedere il rimborso
Possono fare domanda di rimborso del canone Rai indebitamente addebitato in fattura elettrica, tutti gli utenti che abbiano, sia personalmente che mediante un altro componente della rispettiva famiglia anagrafica, i requisiti di esenzione, anche per effetto di convenzioni internazionali. Allo stesso modo devono aver presentato la relativa dichiarazione sostitutiva.
Si ricorda, poi, che tutti i soggetti over 75 con reddito complessivo familiare non superiore a 6.713,98 euro sono ritenuti esenti dal pagamento.
L’istanza di rimborso la si può presentare anche nel caso in cui il canone Rai sia stato pagato, sia tramite addebito sulle bollette elettriche sia con differenti modalità. La richiesta di rimborso, infatti, si considera valida quando il contribuente ha versato il canone tv addebitato nelle fatture di energia elettrica e lo stesso canone risulta pagato anche mediante addebito sulle fatture attinenti ad un’utenza elettrica intestata ad altro membro della famiglia anagrafica.
L’istanza di rimborso, per quanto riguarda quest’ultimo caso, è ammissibile anche come dichiarazione sostitutiva per richiedere l’esenzione sulla propria utenza elettrica e comunicare il codice fiscale del familiare che già versa il canone Rai mediante la rispettiva fornitura elettrica.
Per quanto riguarda il canone tv addebitato sulla bolletta elettrica intestata ad un soggetto deceduto, il rimborso può essere richiesto anche da un erede.
Infine, la richiesta può essere effettuata anche nel caso in cui il soggetto richiedente abbia già presentato la dichiarazione sostitutiva di non detenzione della televisione sia da parte propria che dei componenti della rispettiva famiglia anagrafica.
Come presentare la domanda di rimborso
I contribuenti che possiedono almeno uno dei requisiti sopra menzionati, possono inviare la domanda di rimborso, allegando una copia di un documento di riconoscimento, con raccomandata all’indirizzo: Agenzia delle Entrate, Direzione Provinciale 1 di Torino, Ufficio di Torino 1, S.A.T. – Sportello abbonamenti TV – Casella Postale 22 – 10121 Torino.
Se, invece, si decide di optare per l’invio in modalità telematica, mediante l’app che sarà disponibile dal 15 settembre 2016 sul sito dell’Agenzia delle Entrate, si dovranno utilizzare le credenziali dei servizi telematici.
Sono ammesse anche le domande inviate prima della pubblicazione del provvedimento delle Entrate menzionato, a patto che rechino tutti i dati utili ai fini della verifica dei presupposti del rimborso.
Entro quanto deve essere fatto il rimborso?
I presupposti dell’istanza di rimborso vengono verificati dall’Agenzia delle Entrate, Direzione Provinciale 1 di Torino, Ufficio di Torino 1, S.A.T. – Sportello abbonamenti TV.
Sono, poi, le imprese elettriche ad effettuare il rimborso accreditandolo sulla prima fattura utile, oppure con diverse modalità, in ogni caso l’effettiva erogazione deve avvenire entro e non oltre 45 giorni dal momento in cui le stesse imprese elettriche ricevono tutte le informazioni, da parte dell’Agenzia delle Entrate, necessarie all’attuazione del rimborso.
Qualora, poi, il rimborso da parte delle imprese elettriche non dovesse andare a buon fine, lo stesso verrà direttamente erogato dall’Agenzia delle Entrate.


venerdì 9 settembre 2016

Con cinema2day al cinema con due euro ogni secondo mercoledì del mese

A partire da mercoledì 14 settembre, in tutti i cinema d'Italia aderenti all'iniziativa Cinema2Day, il costo del biglietto offerto al pubblico sarà pari a 2 euro. L'iniziativa, promossa dal Mibact - Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, in collaborazione con ANEM - Associazione Nazionale Esercenti Multiplex, ANICA - Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali e ANEC - Associazione Nazionale Esercenti Cinema, sarà valida ogni secondo mercoledì del mese.
Grazie alla promozione, in vigore, si potrà acquistare al costo unitario di due euro il biglietto per tutti i film in programmazione, in ognuno degli orari previsti, con la sola esclusione delle visioni in 3D, che godranno comunque di una tariffa agevolata, comunicata direttamente alla cassa.
Sul sito www.cinema2day.it  sarà possibile trovare quali cinema aderiscono nella propria città. 


SIA - SOSTEGNO PER L’INCLUSIONE ATTIVA

CHE COS’È E COME FUNZIONA
Il Sostegno per l’Inclusione Attiva (SIA)


è una misura di contrasto alla povertà che prevede l'erogazione di un sussidio economico alle famiglie in condizioni economiche disagiate, nelle quali siano presenti persone minorenni, figli disabili o una donna in stato di gravidanza accertata; il sussidio è subordinato all'adesione ad un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa.

Il progetto viene predisposto dai servizi sociali del Comune, in rete con i servizi per l’impiego, i servizi sanitari e le scuole, nonché con soggetti privati attivi nell’ambito degli interventi di contrasto alla povertà, con particolare riferimento agli enti non profit. Il progetto coinvolge tutti i componenti del nucleo familiare e prevede specifici impegni per adulti e bambini, che vengono individuati sulla base di una valutazione globale delle problematiche e dei bisogni. Le attività possono riguardare i contatti con i servizi, la ricerca attiva di lavoro, l’adesione a progetti di formazione, la frequenza e l’impegno scolastico, la prevenzione e la tutela della salute. L’obiettivo è aiutare le famiglie a superare la condizione di povertà e riconquistare gradualmente l’autonomia.

Il SIA nel 2016 sarà erogato ai nuclei familiari in possesso dei seguenti requisiti:
  • requisiti familiari: presenza di almeno un componente di minore età o di un figlio disabile, ovvero donna in stato di gravidanza accertata
  •  requisiti economici: ISEE inferiore ai 3.000 euro
  • valutazione del bisogno: da effettuare mediante una scala di valutazione multidimensionale che tiene conto dei carichi familiari, della situazione economica e della situazione lavorativa, in base alla quale il nucleo familiare richiedente deve ottenere un punteggio uguale o superiore a 45.                            
requisiti di accesso saranno verificati sulla base dell’ISEE in corso di validità.

Per accedere al SIA è inoltre necessario che nessun componente il nucleo sia già beneficiario della NASPI, dell’ASDI, o di altri strumenti di sostegno al reddito dei disoccupati o della carta acquisti sperimentale; che non riceva già trattamenti superiori a 600 euro mensili; che non abbia acquistato un’automobile nuova (immatricolata negli ultimi 12 mesi) o che non possieda un’automobile di cilindrata superiore a 1.300 cc o un motoveicolo di cilindrata superiore a 250 cc immatricolati negli ultimi 36 mesi.

Il sostegno economico verrà erogato attraverso l’attribuzione di una carta di pagamento elettronica, utilizzabile per l’acquisto di beni di prima necessità.

Dall’ammontare del beneficio vengono dedotte eventuali somme erogate ai titolari di altre misure di sostegno al reddito (Carta acquisti ordinaria, incremento del Bonus bebé). Per le famiglie che soddisfano i requisiti per accedere all’Assegno per il nucleo familiare con almeno tre figli minori, il beneficio sarà corrispondentemente ridotto a prescindere dall’effettiva richiesta dell’assegno. Per approfondimenti:
Decreto 26 maggio2016

mercoledì 7 settembre 2016

Attivi gli “Info point Regionale Campania” MISE 6



Attivi gli Info point Regionale Campania” MISE 6


Cari consumatori …!!!

è partita dal primo settembre l’apertura di sportelli informativi territoriali in Campania, iniziativa promossa grazie al sostegno del Ministero dello sviluppo economico,  mediante il progetto “MISE 6 - Infopoint Regionale Campania”. Lo scopo dei punti di informazioni dislocati su tutto il territorio Campano è quello di tutelare Voi cittadini/utenti/consumatori, garantendo il vostro rispetto, attraverso un’adeguata e corretta conoscenza dei vostri diritti, laddove i nostri operatori saranno per Voi un punto di riferimento tangibile, un volto che “accoglie”.. interfacciandosi concretamente con le problematiche quotidiane che a volte possono lasciarvi disorientati, ingannati e spesso inconsapevoli di ciò che a Voi spetta di diritto. La nostra rete di assistenza incarna, pertanto, ciò che da anni è lo spirito della Casa del Consumatore, nella nostra regione: la tutela dei diritti dei cittadini, in qualità di consumatori ed utenti, affinché siano garantite e rispettate le leggi regionali, nazionali ed europee in merito a tutto ciò che appartiene al nostro quotidiano, qualsiasi settore essi vadano a toccare, dalla sicurezza e qualità dei prodotti e dei servizi, alla scorrettezza delle  informazioni provenienti dalla pubblicità ingannevole, dalla trasparenza dei rapporti contrattuali, relativi alle forniture di utenze (telefonia, energia, ecc.) e servizi, all’inefficienza dei servizi pubblici e a quelle che dovrebbero essere le corrette regole di un “giusto” mercato. Gli operatori degli sportelli, pertanto, saranno disponibili alle vostre richieste di primo aiuto, offrendo suggerimenti ed assistenza, successivamente in base alle Vostre necessità la vostra tutela sarà garantita dai nostri consulenti esperti, in materia legale e fiscale, disponibili ad offrire la propria competenza e professionalità. Potrete, inoltre, usufruire del nostro servizio di conciliazione, grazie al quale è possibile risolvere le controversie con compagnie telefoniche, di energia, banche, compagnie di assicurazione e tante altre tipologie di imprese, rivolgendovi alla nostra Associazione, senza dover affrontare  tempi lunghi e gravose spese giudiziali. L'adesione all'Associazione avviene mediante la sottoscrizione, presso i nostri sportelli,  di una tessera pari all’importo di 1 euro, valida un anno.
 Basterà individuare la sede territoriale a Voi più comoda e vicina, e venirci a trovare negli orari previsti, per qualsiasi problematica, o potrete contattarci telefonicamente.   

Di seguito riportiamo le sedi degli sportelli, diffusi sul territorio campano con i relativi indirizzi e recapiti telefonici.



Asdi 2016, nuova disoccupazione Inps:

Asdi 2016, nuova disoccupazione Inps: domanda, importo.

Il nuovo assegno di disoccupazione Inps, l'Asdi 2016, è pronto per il debutto: il Ministero del Lavoro ha, infatti, pubblicato la Nota n. 6704 del 2015 all'interno della quale si trovano tutte le disposizioni attuative della nuova forma di ammortizzazione sociale. L'Asdi 2016 è rivolto a quei lavoratori ultra 55enni che, a conclusione del periodo in cui si è usufruito della Naspi, non sono riusciti ancora a trovare una nuova occupazione: questo secondo ammortizzatore ha la durata di sei mesi e prevede alcune procedure da analizzare con attenzione.
Requisiti per la disoccupazione Asdi 2016 Inps
Il requisito fondamentale per poter produrre domanda per l'Asdi 2016 è quello di aver usufruito nel 2015 del sussidio Naspi e di trovarsi, al momento della scadenza del 31 dicembre 2015, ancora in stato di Disoccupazione. Fondamentali, però, sono anche altri requisiti: in primo luogo, possono usufruirne soltanto coloro che hanno un minore nel proprio nucleo familiare o hanno almeno 55 anni d'età; in secondo luogo, il sussidio viene erogato soltanto a coloro che sono in possesso di un ISEE che non vada oltre i 5mila euro.
Come fare domanda per la disoccupazione Asdi 2016 Inps
La domanda per la disoccupazione Inps Asdi 2016 può essere inoltrata a partire da lunedì 11 gennaio 2016. Per inviare l'istanza occorre seguire i seguenti passaggi:
  • compilare uno specifico form che sarà presente online sul sito dell'Inps
  • recarsi presso il CPI (Centro per l'Impiego) della zona di residenza e sottoscrivere il cosiddetto 'Piano Personalizzato' mediante il quale il lavoratore disoccupato si impegna a prendere parte a corsi di orientamento e formazione e soprattutto si impegna ad accettare le proposte di lavoro che, eventualmente, arriveranno – qualora non si accettassero le offerte di lavoro o non si partecipasse attivamente ai percorsi di orientamento e formazione, si potrà decadere dal beneficio
  • a questo punto, i CPI invieranno al Ministero, mediante il portale ClicLavoro, i progetti personalizzati di coloro che hanno fatto richiesta dell'Asdi 2016
L'importo della disoccupazione Asdi 2016
Per quanto riguarda, infine, l'importo dell'Asdi 2016, il sussidio di disoccupazione Inps, esso si calcola a partire dall'ultima Naspi che si è ricevuta: è, infatti, pari al75% rispetto all'ultima indennità, ma non può essere comunque superiore all'importo del cosiddetto 'assegno sociale'. Dunque, l'importo massimo cui si può avere diritto è di 448,52 euro. Tale importo può essere incrementato a seconda se si abbiano o meno figli a carico: per un figlio a carico, l'importo può essere accresciuto di 89,7 euro; per due figli, di 116,6 euro; per tre figli, di 140,8 euro; per quattro o più figli, di 163,3 euro.


Assegno natalità 2016 INPS

Assegno natalità 2016 INPS è il contributo che spetta alla neo mamma, genitori con figli adottati o in affido per ogni figlio nato, adottato on in affidamento dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2017. L'agevolazione che spetta per 3 anni, va richiesta all'INPS con l'apposito modulo da inviare per via telematica, entro 90 giorni dalla nascita o dall'ingresso del bambino in famiglia. Ai beneficiari, in possesso dei requisiti, spetta un assegno mensile pari a 80 euro, 960 euro l'anno, se il reddito ISEE non supera i 25mila euro e 160 euro, ovvero, 1920 euro l'anno, per i redditi pari o inferiori a 7mila euro.

Assegno natalità 2016 INPS a chi spetta?
L'assegno natalità INPS 2016 come contributo economico a sostegno del reddito può essere richiesto nei seguenti casi:
  • Figli di cittadini italiani;
  • Figli di cittadini comunitari;
  • Figli di cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo residenti in Italia.
Figli nuovi nati e adottati: Ai fini di riconoscimento del beneficio, la nuova nascita o la data di ingresso nella famiglia in caso di adozione deve essere compresa tra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017 e spetta fino al compimento dei 3 anni di vita del bambino o fino ai 3 anni dalla data di ingresso del figlio adottivo in famiglia.
A tale proposito, l'INPS specifica che la data di ingresso del minore deve essere intesa ai sensi comma 125 dell’art. 1 della legge di stabilità 190/2014 ovvero come "ingresso del minore adottando nel nucleo familiare adottante su  ordinanza del Tribunale per i minorenni che dispone l’affidamento preadottivo di cui dell’art. 22 co. 6 della legge 184/1983". 
L'assegno natalità INPS è altresì riconosciuto anche nei casi di affidamento preadottivo del minore se disposto dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2017, in via transitoria però nel caso in cui il figlio sia stato adottato nel triennio sopra indicato, ma sia entrato nella famiglia con affidamento preadottivo prima del 1° gennaio 2015, l'assegno viene comunque riconosciuto a partire dal mese di gennaio.

Requisiti per richiedere l'assegno INPS 2016:

I requisiti per richiedere l'assegno INPS 2016 per la natalità sono:
1) Essere cittadini italiani, o avere la cittadinanza in uno Stato dell’Unione Europea, per i cittadini stranieri extracomunitari occorre essere in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo.
2) Avere la residenza italiana.
3) Convivere con il figlio a cui spetta il beneficio: vi è quindi l'obbligo di convivenza di figlio e genitore che richiede l'assegno natalità per cui avere la stessa dimora abituale nello stesso comune.
4) Avere un reddito ISEE sotto i 25.000 euro annui.
Tutti i requisiti devono essere posseduti al momento di presentazione della domanda assegno natalità.

Requisiti reddito ISEE per accedere al beneficio:
I genitori di nuovi nati o adottati dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2017 per accedere all'assegno natalità INPS 2015 devono possedere determinati requisiti di reddito ISEE che sono:
  • Limite reddito ISEE 2016 non superiore a 25.000 euro, si ha diritto ad un assegno pari a 960 euro all'anno.
  • Reddito ISEE fino a 7000 euro: l'importo del bonus annuale è raddoppiato, per cui spettano 1920,00 euro all'anno per 3 anni.
Si ricorda che come da riforma ISEE, occorre richiedere la Dichiarazione sostitutiva unica, DSU secondo le nuove modalità, ovvero, DSU richiesta al Caf e convalidata dall'INPS. Inoltre, sempre ai fini di concessione dell'assegno, che nell'ISEE del nucleo familiare della neomamma o del genitore in caso di adozione, sia presente nella D.S.U. il figlio nato, adottato, o in affido preadottivo. Per questo motivo, non potranno essere accettate le domande con allegato un ISEE risalente al 2015, in questo caso, verrà richiesto dall'INPS di presentare una nuova DSU con sospensione del beneficio fino alla presentazione della documentazione aggiornata.
Pertanto se la nascita o l'ingresso del bambino avviene ad ottobre 2015 e la domanda di assegno natalità viene presentata a novembre, la DSU allegata al modulo è valida fino al 15 gennaio 2016. Il richiedente quindi deve per forza presentare un nuovo ISEE 2016, per cui se lo fa tra il 15 al 31 gennaio 2016, l'assegno mensile viene pagato anche a febbraio 2016 mentre se lo presenta ad esempio il 20 marzo 2016, il pagamento mensile dell’assegno è sospeso a febbraio e marzo, e riprende a marzo con l'accredito delle due mensilità sospese, sempre se il limite di reddito rimane entro i 25 mila euro.

Domanda assegno di natalità modulo INPS:
Come e dove si presenta la domanda? La domanda assegno di natalità 2016 va presentata entro 90 giorni dalla nascita o dall'entrata in famiglia in caso di adozione, all'INPS per via telematica. I soggetti interessati, pertanto, possono utilizzare le seguenti modalità di presentazione del modulo:
  • Via internet solo se si possiede il PIN Dispositivo INPS.
  • Numero verde INPS 803.164 gratuito da rete fissa o lo 06 164.164 numero a pagamento per chi chiama da cellulare.
  • Tramite Patronato CAF.
A prescindere dal canale utilizzato per la presentazione della domanda, il percorso da seguire per trasmettere il modulo è il seguente:-> Servizi per il cittadino -> Autenticazione con PIN -> Invio domande di prestazioni a sostegno del reddito-> Assegno di natalità – Bonus bebè. Ben presto l'INPS provvederà anche a predisporre un modulo domanda assegno natalità per facilitare l'invio delle domande online. Stesso percorso ma sezione Consultazione domande -> Documenti correlati per verificare se la domanda è stata accettata.

Quando va presentata la domanda? Scadenza:

Il genitore in possesso dei requisiti, deve presentare la domanda di assegno natalità INPS una sola volta, per ciascun figlio nato, adottato o in affido preadottivo mentre ogni anno deve presentare una nuova DSU attestante i requisiti di reddito, necessari per il riconoscimento del bonus bebè per un altro anno fino ad un massimo di 3 anni.
Qual è la scadenza per inviare la domanda assegno natalità? Entro 90 giorni dalla nascita o dalla data di ingresso del minore nella famiglia adottiva.

Calcolo importo assegno mensile, durata e da quando parte?
Calcolo importo assegno natalità: L'importo dell'assegno natalità che l'INPS paga mensilmente ai genitori per la nuova nascita o adozione, sempre se sono in possesso dei requisiti sopra elencati, dipende dal reddito ISEE, pertanto, la misura dell’assegno mensile che spetta è pari a:
  • 960 euro all'anno ossia 80 euro al mese per 12 mesi se il il reddito ISEE non supera i 25.000 euro.
  • 1.920 euro all'anno, ossia, 160 euro al mese per 12 mesi se valore dell’ISEE non supera i 7.000 euro annui.
Da quando parte il pagamento dell'assegno natalità INPS? L'assegno riconosciuto per ogni figlio nato o adottato tra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017, parte dal giorno di nascita o di ingresso nella famiglia di adozione o di affidamento preadottivo. Tale contributo economico, spetta quindi fino al compimento del 3° anno di vita del bambino o terzo anno dalla data di ingresso. 
Durata della prestazione INPS: l'assegno a sostegno della natalità in Italia è concesso per una durata massima di 36 mesi da calcolare a partire dal  mese di nascita/ingresso in famiglia.