giovedì 10 novembre 2016

Con il 2017 arriva il maxi condono delle cartelle Equitalia!

 Si tratta di un “maxi condono fiscale” e queste tre parole sono come una musica piacevole per i contribuenti che hanno sulle spalle qualche debito, ma davvero potranno dire addio alle cartelle di Equitalia?
Scopri come funziona e tutto quello che devi sapere sulla loro rottamazione.
Per prima cosa bisogna dire che potranno essere rottamate solo le cartelle notificate tra il 1° gennaio 2000 ed il 31 dicembre 2015 e quelle che riguarderanno i tributi, le imposte, i contributi previdenziali ed assistenziali e le multe stradali.

VOCI  DA PAGARE?
Il contribuente è chiamato a pagare l’importo base della cartella, gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo, l’aggio calcolato sul capitale ed interessi, le spese di esecuzione e di notifica della cartella.

COSA NON SI PAGA?
Vogliamo chiarire che non è vero che non si pagherà più la cartella di Equitalia, possiamo dire che solo “alcune voci” non si pagheranno e queste sono le sanzioni, gli interessi di mora e le somme aggiuntive sui contributi previdenziali. Per quanto riguarda le multe, non si pagheranno gli interessi di mora e le maggiorazioni.
Si tratta di uno sconto abbastanza consistente se si pensa che le sanzioni solitamente non sono inferiori al 30% del tributo e gli interessi di mora vanno dal 4% all’8%, anche se sappiamo bene che i contribuenti avrebbero preferito un annullamento totale della cartella.

MA COME SI FA A ROTTAMARE LA CARTELLA?
Per rottamare una cartella, è il contribuente che deve attivarsi e farne richiesta all’Agenzia dell’Entrate, può farlo già a partire dalla prossima settimana, dal 7 novembre 2016 al 23 gennaio 2017, compilando l’apposito modulo scaricabile direttamente dal sito dell’Agenzia delle Entrate. Il modulo va presentato allo sportello dell’Agente della riscossione o inviato all’ indirizzo mail/PEC  unitamente a copia del documento d’identità.

Ognuno sarà però libero di scegliere se pagare l’intero debito tutto in un fiato o chiedere la rateizzazione in 4 rate. Chi opterà per le rate avrà delle scadenze da rispettare, come per esempio quella del pagamento dell’ultima rata entro il 15 marzo 2018 e fate attenzione a non dimenticarvene, perché chi salta il pagamento di una rata perde il beneficio.
Equitalia entro il 24 aprile 2017 comunicherà l’importo complessivo da pagare ed invierà al contribuente i bollettini per il pagamento.
Su alcuni punti però c’è ancora un po’ di incertezza.


L'autorità per l'enerigia: confermato il rimborso automatico in bolletta

La decisione dell'Authority conferma ed esplicita "quanto era già previsto dalla regolazione vigente, dando così anche esecuzione nei tempi previsti a quanto richiesto dall'ordinanza del TAR della Lombardia. In questa ordinanza si revoca la precedente sospensione dell'aggiornamento delle condizioni di maggior tutela per il terzo trimestre 2016 e si dispone di individuare un circuito di ripristino pro-consumatori".

L'importo, che  verrà recuperato sulla base delle indagini condotte dall'Autorità, saranno restituite agli utenti nella «prima bolletta utile», indipendentemente dall'esito finale del procedimento amministrativo. Per «prima bolletta utile» s'intende quella che verrà emessa al termine delle indagini, che sono ancora in corso e di cui sono state per ora comunicate le risultanze dell'istruttoria.
È probabile che i primi rimborsi potrebbero arrivare nella prima parte del 2017. La decisione dell'Autorità rappresenta l'ultima puntata di una vicenda iniziata a luglio, quando il Tar della Lombardia ha sospeso l'aggiornamento delle bollette per il trimestre luglio-settembre, a causa di condotte anomale sul mercato del dispacciamento. Lo scorso 16 settembre, invece, l'ordinanza collegiale del Tar aveva ripristinato gli aumenti, invitando però l'Autorità ad adottare, entro 40 giorni, un provvedimento che predeterminasse da subito le modalità per la liquidazione e corresponsione automatica dei rimborsi.

L'Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico ha confermato che per i consumatori ci sarà un rimborso automatico in bolletta degli importi indebiti derivanti da condotte anomale tenute dagli operatori del mercato all’ingrosso. 

domenica 6 novembre 2016

Assegno Ricollocamento Disoccupati


 cos'è, a chi spetta e importo

L'assegno di ricollocamento viene introdotto col Jobs Act, la riforma del lavoro attuata dal governo, e si affianca alle indennità di disoccupazione Naspi, Asdi e Dis Coll: si tratta di un "voucher per la ricollocazione dei disoccupati" ed è accessibile anche in caso di licenziamento legittimo. Vediamo dunque tutte le informazioni sull'assegno di ricollocamento (o assegno di ricollocazione, i due termini sono sinonimi), chi può domandarlo e altri dettagli, chiarendo però subito che in realtà al disoccupato non vengono dati soldi "in mano".


I decreti attuativi del Jobs Act emanati dal governo hanno dato vita a una riforma degli ammortizzatori sociali - cassa integrazione e sussidi di disoccupazione: si introduce anche l'assegno di ricollocazione, o assegno di ricollocamento (detto anche voucher o dote individuale di ricollocazione, che non va confuso coi voucher INPS per pagare lavoro occasionale). 
In estrema sintesi "sarà possibile andare in un'agenzia per il lavoro privata o in un centro per l'impiego con un assegno in mano, pagato dallo Stato, da consegnare ai responsabili della struttura solo a occupazione trovata": cerchiamo di capire come funziona il tutto.
Domanda di assegno di ricollocamento
Ci si deve iscrivere al Portale Unico Registrazione Persone In Cerca di Lavoro per comunicare di essere disoccupati e disponibili ad un lavoro e alle iniziative dei Servizi per l'Impiego (possibile anticipare i tempi per accelerare la procedura di domanda, registrandosi in pendenza del periodo di preavviso). La domanda di indennità di disoccupazione Naspi, Asdi o Dis Coll vale come dichiarazione immediata di disponibilità.
Dopo massimo 60 giorni il disoccupato viene ricontatto per individuare un "patto di servizio", ovvero un insieme di iniziative per trovare lavoro, redatte in base al profilo di occupabilità del soggetto che sarà seguito da un responsabile.
Chi può domandare l'assegno di ricollocazione
L'assegno di ricollocamento può essere richiesto dai lavoratori formalmente disoccupati che hanno percepito almeno quattro mesi di indennità di disoccupazione Naspi, ma anche dai lavoratori a rischio disoccupazione (ovvero in CIGS per cessazione, anche parziale, dell'attività dell’azienda, oppure sospesi per una procedura concorsuale del datore di lavoro, o ancora in Cassa integrazione in deroga, in contratti di solidarietà) e dai lavoratori disoccupati parziali (cioè che pur avendo un lavoro dipendente o autonomo hanno un reddito annuo pari o inferiore a quello esente da IRPEF e non sono quindi obbligati a fare la dichiarazione dei redditi).
Cosa è l'assegno di ricollocamento e che importo?
Ma non è un sostegno al reddito spendibile come si vuole. Infatti il voucher ricollocamento, comunque non tassabile, si può usare per funzioni e compiti di politiche attive del lavoro presso i Centri per l'Impiego o soggetti privati accreditati. L'importo dell'assegno di ricollocamento dipende dal livello di occupabilità del disoccupato, ovvero più è "basso" il suo profilo occupazionale/professionale e più è alto l'importo: la media è sui 1500€, il massimo circa 3/4000€.

Per trovare lavoro il disoccupato potrà scegliere a quale struttura pubblica o privata rivolgersi, a quale agenzia per il lavoro accreditata, la quale sarà pagata da Stato o Regione solo se viene effettivamente trovata un'occupazione. Insomma, al disoccupato non spetta un euro in realtà.

In caso di rifiuto di un'offerta di lavoro congrua al proprio profilo (coerenza con esperienza e competenze maturate, distanza dal domicilio e tempi di trasferimento, durata della disoccupazione, retribuzione superiore di almeno il 20% rispetto all'indennità percepita nel mese precedente) o mancato rispetto degli impegni dovuti dal percorso di ricollocamento, si subisce la riduzione o la sospensione della Naspi, dell'
Asdi o della Dis Coll, cioè dell'indennità di disoccupazione che si sta prendendo.


domenica 2 ottobre 2016

La festa dei Nonni 2016


Per i Nonni vogliamo una casa sicura, una sana alimentazione, servizi sicuri e tanto affetto

Pomigliano d’Arco (Na)
Sabato 1 ottobre 2016

si svolta a Pomigliano d’Arco, presso il Salone conferenza della Feltrinelli, la Festa dei Nonni 2016, iniziative organizzate su tutto il territorio Italiano da Obiettivo famiglia Federcasalinghe & Domina, Promosso da  Casa del Consumatore Campania,  con il patrocinio del Comune di Pomigliano d’Arco (Na).
La Presidente Provinciale di Obiettivo Famiglia Federcasalinghe  ha presentato l’iniziativi e i relatori, nonché i saluti della Presidente Nazionale, Federica Rossi Gasparirri, che per impegni, non ha potuto essere presente, ma che fa un caro auguri di buona festa  a tutti.
Sono intervenuti:
Ø  l’assessore alle Politiche Sociale e del Lavoro di Pomigliano d’Arco, Mattia De Cicco,
che ha elenco i vari sevizi che il suo assessorato mente a disposizione dei cittadini e si è congratulato per l’iniziativa, impegnandosi ad organizzare insieme La festa dei Nonni 2017, coinvolgendo tutte le scuole del territorio. A accennato della prossima collaborazione con i sportelli Famiglia, organizzati dalla rete territoriale: ass. Thymos, cooperativa Nuovi orizzonti, Casa del Consumatori Campania, Obiettivo Famiglia Federcasalinghe.
Durante l’iniziativa:
o   un rappresentante del “Centro per la Famiglia”, Daniele Volpe, a presentato il progetto della rete, che sarà dislogato presso le associazione  e con un sportello centrale disponibile presso la coop. nuovi orizzonti, cito i via mauro Leone n°40, 2° piano, il martedì dalle 10:00 alle 12:00 e il giovedì dalle 16.30 alle 18:30 a partire di martedì’ 4 ottobre 2016.
o   La Presidente Provinciale Obiettivo Famiglia Federcasalinghe ha colto la disponibilità dell’assessore per sottolineare varie iniziative sociale che da tempo l’associazione porta avanti, come
§  L’informazione, la sensibilizzazione sull’ assicurazione contro l’infortunio domestico INAIL,  per la quelle le persone povere devono fare l’autocertificazione per avere l’assicurazione gratuite. Come comportare in caso d’incidente per poter usufruire della rendita in caso di aver i requisiti.
§  Valorizzare il lavoro Casalinghe, invitando l’associazione alla varie commissioni d’interesse,….
Poi ha chiesto d’informare la platea sul progetto SIA per le famiglie in difficolta economiche.
  
Ø  Domina, rappresentata dalla Responsabile Nazionale, Anna Sciò, ha illustrato i servizi a disposizione delle Famiglie, che tutti posso ricevere informazioni compilanti una semplice scheda di adesione gratuita, presso il punto Domina c/o Obiettivo Famiglia Federcasalinghe, Centro Paolo Borsellini e Rita Atria, 31 via Locatelli – 80038 Pomigliano d’Arco (Na) e/o via internet.
Ø  La Casa del Consumatore Campania, Presidente Regionale, Testa Dominique, ha invitato i responsabile dei “Infopoint Regione Campania” MISE 6 (progetto finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico e le Attività Produttive), ad intervenire:
o   Salvatore Mancino, responsabile Infopoint Arzano (Na)
o   Lucia Verusso,  responsabile Infopoint  Montesachio (Bv) & Cervinara (Av)
o   Gaetano De Vincentis, responsabile Infopoint Caserta (Ce) & Casagiove (Ce)
o   Mario Monda,  responsabile Infopoint  Sant Anastasia (Na) e Ottaviano (Na)
o   Annalisa Guadegni, responsabile Infopoint Napoli (Na) e Nola (Na)
o   Carmela Auriemma, responsabile Infopoint Pomigliano d’Arco (Na)
Hanno spiegato i servizi di informazioni, assistenza gratuiti che offrono i sportelli a tutti i cittadini/utenti invitando a compilare la scheda di adesione, di recare e/o telefonare ai varie Infopoint più vicini.

Durante la manifestazione è stato distribuiti materiale informativi e gaget.

Hanno collaborato:
Ø  Anna Monda, insegnate in pensione, nonché capogruppo Obiettivo Famiglia Federcadalinghe di Mariglianella, che ha aiutato con una raccolta di disegni per il concorso disegni per una premiazione previsto dall’iniziativa.
Ø  Anita Capasso, Giornalisata del Mattino, insegnate d’arte,… che ha aiutato  all’allestimento dei disegni.
Ø  Di Napoli Giuseppe, ex. Presidente AMIRA (Associazione Maitre Italia  Ristoranti e Alberghi) ha collaborato nell’accoglienza della platea.
Ø  Elena Caiazzo, Prestigiose Poetessa contemporanea, ha commosso la platea con un suo pensiero.
Ø  Alfredo di Salvo che a collaborato alla fattività dell’evento per la parta amministrazione comunale
Ø  Claudio Murat e Michel per il servizio video

Ringraziamo per la loro gradita presenza tutti i partecipanti.
in particolare
o   ai nipoti che sono artefice della Festa dei Nonni,

o   A tutti i nonni auguriamo Buona festa!!!

https://www.youtube.com/watch?v=I6vfOtRXtBs&feature=share




































giovedì 22 settembre 2016

Alternanza scuola-lavoro un’occasione da non perdere!
Questo articolo ha uno scopo non solo divulgativo..!! ma è soprattutto un incoraggiamento alle imprese, affinché possano sostenere, il sapere, la formazione, il futuro di giovani studenti e la speranza che la scuola non rappresenti solo un vacuo sapere fine a se stesso..!! Si parla spesso di “saper fare” .. “imparare ad imparare” ..“didattica laboratoriale”..”competenze chiave” ed altri affascinanti, stupendi e meravigliosi concetti..di alto valore educativo, degni di rispetto, se si attuassero concretamente..!!   
E’ operativo, infatti, il Registro nazionale per l’alternanza scuola-lavoro, istituito presso le Camere di Commercio; un ottimo strumento per agevolare l’inserimento di percorsi formativi obbligatori di alternanza nelle scuole superiori ed attuare l’obiettivo del “saper fare” ovvero  imparare lavorando, un concetto chiave e strategico secondo quanto disposto dal quadro normativo della scuola dell’autonomia. Purtroppo ad oggi il numero delle imprese iscritte è ancora esiguo, nonostante non si paghi più l’imposta di bollo di 90 euro.
E’ un’opportunità per le imprese e gli enti pubblici o privati che in tal modo assumeranno il ruolo di concreti laboratori scolastici nel percorso di istruzione degli studenti, svolgendo un ruolo fondamentale per  l'acquisizione, da parte dei giovani, di competenze spendibili nel mercato del lavoro. Ricordiamo che già con la legge n.53 del 2003, l’art.4, introdusse la possibilità per i giovani dai 15 ai 18 anni  “di svolgere l'intera formazione attraverso l'alternanza di periodi di studio e di lavoro, sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa, sulla base di convenzioni con imprese o con le rispettive associazioni di rappresentanza o con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, o con enti pubblici e privati ivi inclusi quelli del terzo settore, disponibili ad accogliere gli studenti per periodi di tirocinio che non costituiscono rapporto individuale di lavoro”. Attualmente l’art.1 (dai commi 33 a 44) della legge 107 del  2015, rende obbligatori tali percorsi  per  incrementare  le  opportunità  di  lavoro  e  le capacità di orientamento degli studenti, stabilendo che negli istituti tecnici e professionali essi dovranno avere una  durata complessiva di almeno 400 ore, nel secondo biennio e nell'ultimo anno del  percorso  di studi, mentre nei licei una durata complessiva  di almeno 200 ore nel triennio. Spetterà al dirigente scolastico individuare, all'interno del registro nazionale, le imprese e gli enti pubblici o privati che si rendono disponibili all'attivazione di tali percorsi, stipulando con essi apposite convenzioni.
Anche i musei, gli istituti e i luoghi della cultura e delle arti performative, gli uffici centrali e periferici del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo potranno aderire al’iniziativa.  
Il Registro è costituito da un’area aperta e consultabile gratuitamente in cui sono visibili le imprese e gli Enti pubblici e privati disponibili a svolgere i percorsi di alternanza, riportando per ciascuna di essi il numero massimo di  studenti ammissibili ed periodi dell’anno in cui è possibile svolgere l’attività di alternanza; una sezione speciale a cui devono essere già iscritte le imprese per l’alternanza scuola-lavoro, la quale consente la condivisione delle informazioni relative all’anagrafica, all’attività svolta, ai soci e agli altri collaboratori, al fatturato, al patrimonio netto, al sito internet e ai rapporti con gli altri operatori della filiera delle imprese che attivano i percorsi di alternanza.
Le imprese o gli Enti interessati potranno, pertanto, iscriversi gratuitamente  nel Registro Nazionale accedendo alla piattaforma di Infocamere con l’ausilio di apposite guide on line  che renderanno più agevole la procedura per l’iscrizione. ..

Coraggio non perdete l’occasione! 

lunedì 12 settembre 2016

Canone Rai non dovuto?

Canone Rai non dovuto? Descrizione: http://adx.4strokemedia.com/www/delivery/lg.php?bannerid=6935&campaignid=264&zoneid=3310&loc=1&referer=http%3A%2F%2Fwww.leggioggi.it%2F2016%2F08%2F04%2Fcanone-rai-2016-non-dovuto-ecco-il-modello-per-chiedere-il-rimborso%2F&cb=79c1b3ad3e

L’Agenzia delle Entrate ha reso note nuove istruzioni circa le modalità con cui i contribuenti possono richiedere il rimborso del canone Rai già pagato (ma non dovuto) con l’addebito sulle bollette elettriche.
Canone Rai non dovuto: come ottenere il rimborso
Le Entrate, con il menzionato provvedimento, chiariscono come i contribuenti abbiano la possibilità, fin da ora, di inoltrare la domanda di rimborso, sia con raccomandata allo Sportello Abbonamenti TV dell’Agenzia stessa, sia in via telematica, a partire dal 15 settembre 2016, in quanto l’applicazione web appositamente dedicata è ancora in fase di rodaggio .
Il modello per chiedere il rimborso
E’ stato creato dall’Agenzia delle Entrate un modello appositamente riservato alla richiesta di rimborso del canone Rai addebitato in bolletta e non dovuto.
Tale modello, approvato con le adeguate istruzioni per richiedere appunto il rimborso del canone tv, è a disposizione sui siti web delle Entrate: www.agenziaentrate.gov.it e della Rai www.canone.rai.it.
I requisiti per chiedere il rimborso
Possono fare domanda di rimborso del canone Rai indebitamente addebitato in fattura elettrica, tutti gli utenti che abbiano, sia personalmente che mediante un altro componente della rispettiva famiglia anagrafica, i requisiti di esenzione, anche per effetto di convenzioni internazionali. Allo stesso modo devono aver presentato la relativa dichiarazione sostitutiva.
Si ricorda, poi, che tutti i soggetti over 75 con reddito complessivo familiare non superiore a 6.713,98 euro sono ritenuti esenti dal pagamento.
L’istanza di rimborso la si può presentare anche nel caso in cui il canone Rai sia stato pagato, sia tramite addebito sulle bollette elettriche sia con differenti modalità. La richiesta di rimborso, infatti, si considera valida quando il contribuente ha versato il canone tv addebitato nelle fatture di energia elettrica e lo stesso canone risulta pagato anche mediante addebito sulle fatture attinenti ad un’utenza elettrica intestata ad altro membro della famiglia anagrafica.
L’istanza di rimborso, per quanto riguarda quest’ultimo caso, è ammissibile anche come dichiarazione sostitutiva per richiedere l’esenzione sulla propria utenza elettrica e comunicare il codice fiscale del familiare che già versa il canone Rai mediante la rispettiva fornitura elettrica.
Per quanto riguarda il canone tv addebitato sulla bolletta elettrica intestata ad un soggetto deceduto, il rimborso può essere richiesto anche da un erede.
Infine, la richiesta può essere effettuata anche nel caso in cui il soggetto richiedente abbia già presentato la dichiarazione sostitutiva di non detenzione della televisione sia da parte propria che dei componenti della rispettiva famiglia anagrafica.
Come presentare la domanda di rimborso
I contribuenti che possiedono almeno uno dei requisiti sopra menzionati, possono inviare la domanda di rimborso, allegando una copia di un documento di riconoscimento, con raccomandata all’indirizzo: Agenzia delle Entrate, Direzione Provinciale 1 di Torino, Ufficio di Torino 1, S.A.T. – Sportello abbonamenti TV – Casella Postale 22 – 10121 Torino.
Se, invece, si decide di optare per l’invio in modalità telematica, mediante l’app che sarà disponibile dal 15 settembre 2016 sul sito dell’Agenzia delle Entrate, si dovranno utilizzare le credenziali dei servizi telematici.
Sono ammesse anche le domande inviate prima della pubblicazione del provvedimento delle Entrate menzionato, a patto che rechino tutti i dati utili ai fini della verifica dei presupposti del rimborso.
Entro quanto deve essere fatto il rimborso?
I presupposti dell’istanza di rimborso vengono verificati dall’Agenzia delle Entrate, Direzione Provinciale 1 di Torino, Ufficio di Torino 1, S.A.T. – Sportello abbonamenti TV.
Sono, poi, le imprese elettriche ad effettuare il rimborso accreditandolo sulla prima fattura utile, oppure con diverse modalità, in ogni caso l’effettiva erogazione deve avvenire entro e non oltre 45 giorni dal momento in cui le stesse imprese elettriche ricevono tutte le informazioni, da parte dell’Agenzia delle Entrate, necessarie all’attuazione del rimborso.
Qualora, poi, il rimborso da parte delle imprese elettriche non dovesse andare a buon fine, lo stesso verrà direttamente erogato dall’Agenzia delle Entrate.


venerdì 9 settembre 2016

Con cinema2day al cinema con due euro ogni secondo mercoledì del mese

A partire da mercoledì 14 settembre, in tutti i cinema d'Italia aderenti all'iniziativa Cinema2Day, il costo del biglietto offerto al pubblico sarà pari a 2 euro. L'iniziativa, promossa dal Mibact - Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, in collaborazione con ANEM - Associazione Nazionale Esercenti Multiplex, ANICA - Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali e ANEC - Associazione Nazionale Esercenti Cinema, sarà valida ogni secondo mercoledì del mese.
Grazie alla promozione, in vigore, si potrà acquistare al costo unitario di due euro il biglietto per tutti i film in programmazione, in ognuno degli orari previsti, con la sola esclusione delle visioni in 3D, che godranno comunque di una tariffa agevolata, comunicata direttamente alla cassa.
Sul sito www.cinema2day.it  sarà possibile trovare quali cinema aderiscono nella propria città. 


SIA - SOSTEGNO PER L’INCLUSIONE ATTIVA

CHE COS’È E COME FUNZIONA
Il Sostegno per l’Inclusione Attiva (SIA)


è una misura di contrasto alla povertà che prevede l'erogazione di un sussidio economico alle famiglie in condizioni economiche disagiate, nelle quali siano presenti persone minorenni, figli disabili o una donna in stato di gravidanza accertata; il sussidio è subordinato all'adesione ad un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa.

Il progetto viene predisposto dai servizi sociali del Comune, in rete con i servizi per l’impiego, i servizi sanitari e le scuole, nonché con soggetti privati attivi nell’ambito degli interventi di contrasto alla povertà, con particolare riferimento agli enti non profit. Il progetto coinvolge tutti i componenti del nucleo familiare e prevede specifici impegni per adulti e bambini, che vengono individuati sulla base di una valutazione globale delle problematiche e dei bisogni. Le attività possono riguardare i contatti con i servizi, la ricerca attiva di lavoro, l’adesione a progetti di formazione, la frequenza e l’impegno scolastico, la prevenzione e la tutela della salute. L’obiettivo è aiutare le famiglie a superare la condizione di povertà e riconquistare gradualmente l’autonomia.

Il SIA nel 2016 sarà erogato ai nuclei familiari in possesso dei seguenti requisiti:
  • requisiti familiari: presenza di almeno un componente di minore età o di un figlio disabile, ovvero donna in stato di gravidanza accertata
  •  requisiti economici: ISEE inferiore ai 3.000 euro
  • valutazione del bisogno: da effettuare mediante una scala di valutazione multidimensionale che tiene conto dei carichi familiari, della situazione economica e della situazione lavorativa, in base alla quale il nucleo familiare richiedente deve ottenere un punteggio uguale o superiore a 45.                            
requisiti di accesso saranno verificati sulla base dell’ISEE in corso di validità.

Per accedere al SIA è inoltre necessario che nessun componente il nucleo sia già beneficiario della NASPI, dell’ASDI, o di altri strumenti di sostegno al reddito dei disoccupati o della carta acquisti sperimentale; che non riceva già trattamenti superiori a 600 euro mensili; che non abbia acquistato un’automobile nuova (immatricolata negli ultimi 12 mesi) o che non possieda un’automobile di cilindrata superiore a 1.300 cc o un motoveicolo di cilindrata superiore a 250 cc immatricolati negli ultimi 36 mesi.

Il sostegno economico verrà erogato attraverso l’attribuzione di una carta di pagamento elettronica, utilizzabile per l’acquisto di beni di prima necessità.

Dall’ammontare del beneficio vengono dedotte eventuali somme erogate ai titolari di altre misure di sostegno al reddito (Carta acquisti ordinaria, incremento del Bonus bebé). Per le famiglie che soddisfano i requisiti per accedere all’Assegno per il nucleo familiare con almeno tre figli minori, il beneficio sarà corrispondentemente ridotto a prescindere dall’effettiva richiesta dell’assegno. Per approfondimenti:
Decreto 26 maggio2016