domenica 6 novembre 2016

Assegno Ricollocamento Disoccupati


 cos'è, a chi spetta e importo

L'assegno di ricollocamento viene introdotto col Jobs Act, la riforma del lavoro attuata dal governo, e si affianca alle indennità di disoccupazione Naspi, Asdi e Dis Coll: si tratta di un "voucher per la ricollocazione dei disoccupati" ed è accessibile anche in caso di licenziamento legittimo. Vediamo dunque tutte le informazioni sull'assegno di ricollocamento (o assegno di ricollocazione, i due termini sono sinonimi), chi può domandarlo e altri dettagli, chiarendo però subito che in realtà al disoccupato non vengono dati soldi "in mano".


I decreti attuativi del Jobs Act emanati dal governo hanno dato vita a una riforma degli ammortizzatori sociali - cassa integrazione e sussidi di disoccupazione: si introduce anche l'assegno di ricollocazione, o assegno di ricollocamento (detto anche voucher o dote individuale di ricollocazione, che non va confuso coi voucher INPS per pagare lavoro occasionale). 
In estrema sintesi "sarà possibile andare in un'agenzia per il lavoro privata o in un centro per l'impiego con un assegno in mano, pagato dallo Stato, da consegnare ai responsabili della struttura solo a occupazione trovata": cerchiamo di capire come funziona il tutto.
Domanda di assegno di ricollocamento
Ci si deve iscrivere al Portale Unico Registrazione Persone In Cerca di Lavoro per comunicare di essere disoccupati e disponibili ad un lavoro e alle iniziative dei Servizi per l'Impiego (possibile anticipare i tempi per accelerare la procedura di domanda, registrandosi in pendenza del periodo di preavviso). La domanda di indennità di disoccupazione Naspi, Asdi o Dis Coll vale come dichiarazione immediata di disponibilità.
Dopo massimo 60 giorni il disoccupato viene ricontatto per individuare un "patto di servizio", ovvero un insieme di iniziative per trovare lavoro, redatte in base al profilo di occupabilità del soggetto che sarà seguito da un responsabile.
Chi può domandare l'assegno di ricollocazione
L'assegno di ricollocamento può essere richiesto dai lavoratori formalmente disoccupati che hanno percepito almeno quattro mesi di indennità di disoccupazione Naspi, ma anche dai lavoratori a rischio disoccupazione (ovvero in CIGS per cessazione, anche parziale, dell'attività dell’azienda, oppure sospesi per una procedura concorsuale del datore di lavoro, o ancora in Cassa integrazione in deroga, in contratti di solidarietà) e dai lavoratori disoccupati parziali (cioè che pur avendo un lavoro dipendente o autonomo hanno un reddito annuo pari o inferiore a quello esente da IRPEF e non sono quindi obbligati a fare la dichiarazione dei redditi).
Cosa è l'assegno di ricollocamento e che importo?
Ma non è un sostegno al reddito spendibile come si vuole. Infatti il voucher ricollocamento, comunque non tassabile, si può usare per funzioni e compiti di politiche attive del lavoro presso i Centri per l'Impiego o soggetti privati accreditati. L'importo dell'assegno di ricollocamento dipende dal livello di occupabilità del disoccupato, ovvero più è "basso" il suo profilo occupazionale/professionale e più è alto l'importo: la media è sui 1500€, il massimo circa 3/4000€.

Per trovare lavoro il disoccupato potrà scegliere a quale struttura pubblica o privata rivolgersi, a quale agenzia per il lavoro accreditata, la quale sarà pagata da Stato o Regione solo se viene effettivamente trovata un'occupazione. Insomma, al disoccupato non spetta un euro in realtà.

In caso di rifiuto di un'offerta di lavoro congrua al proprio profilo (coerenza con esperienza e competenze maturate, distanza dal domicilio e tempi di trasferimento, durata della disoccupazione, retribuzione superiore di almeno il 20% rispetto all'indennità percepita nel mese precedente) o mancato rispetto degli impegni dovuti dal percorso di ricollocamento, si subisce la riduzione o la sospensione della Naspi, dell'
Asdi o della Dis Coll, cioè dell'indennità di disoccupazione che si sta prendendo.


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