La Casa del Consumatore è nata nel 2000, con lo scopo di operare su tutto il territorio dell’Unione Europea per informare, assistere e tutelare i diritti e gli interessi dei consumatori di beni e degli utenti dei servizi. In questo senso, l’Associazione attua la protezione del consumatore a livello sia locale che nazionale, agendo in maniera capillare sul territorio.
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giovedì 10 novembre 2016
L'autorità per l'enerigia: confermato il rimborso automatico in bolletta
La decisione dell'Authority conferma ed esplicita "quanto era già
previsto dalla regolazione vigente, dando così anche esecuzione nei tempi
previsti a quanto richiesto dall'ordinanza del TAR della Lombardia. In questa
ordinanza si revoca la precedente sospensione dell'aggiornamento
delle condizioni di maggior tutela per il terzo trimestre 2016 e si
dispone di individuare un circuito di ripristino pro-consumatori".
L'importo, che verrà recuperato sulla base delle indagini condotte dall'Autorità, saranno restituite agli utenti nella «prima bolletta utile», indipendentemente dall'esito finale del procedimento amministrativo. Per «prima bolletta utile» s'intende quella che verrà emessa al termine delle indagini, che sono ancora in corso e di cui sono state per ora comunicate le risultanze dell'istruttoria.
L'importo, che verrà recuperato sulla base delle indagini condotte dall'Autorità, saranno restituite agli utenti nella «prima bolletta utile», indipendentemente dall'esito finale del procedimento amministrativo. Per «prima bolletta utile» s'intende quella che verrà emessa al termine delle indagini, che sono ancora in corso e di cui sono state per ora comunicate le risultanze dell'istruttoria.
È probabile che i primi rimborsi potrebbero arrivare nella
prima parte del 2017. La decisione dell'Autorità rappresenta l'ultima puntata
di una vicenda iniziata a luglio, quando il Tar della Lombardia ha sospeso
l'aggiornamento delle bollette per il trimestre luglio-settembre, a causa di
condotte anomale sul mercato del dispacciamento. Lo scorso 16 settembre,
invece, l'ordinanza collegiale del Tar aveva ripristinato gli aumenti,
invitando però l'Autorità ad adottare, entro 40 giorni, un
provvedimento che predeterminasse da subito le modalità per la liquidazione e
corresponsione automatica dei rimborsi.
L'Autorità per l'energia elettrica il
gas e il sistema idrico ha confermato che per i consumatori ci sarà un rimborso
automatico in bolletta degli importi indebiti derivanti da condotte anomale
tenute dagli operatori del mercato all’ingrosso.
domenica 6 novembre 2016
Assegno Ricollocamento Disoccupati
cos'è, a chi spetta e importo
L'assegno di ricollocamento viene introdotto col Jobs Act, la
riforma del lavoro attuata dal governo, e si affianca alle indennità di
disoccupazione Naspi, Asdi e Dis Coll: si tratta di un "voucher per
la ricollocazione dei disoccupati" ed è accessibile anche in caso di
licenziamento legittimo. Vediamo dunque tutte le informazioni sull'assegno di
ricollocamento (o assegno di ricollocazione, i due termini sono sinonimi), chi
può domandarlo e altri dettagli, chiarendo però subito che in realtà al
disoccupato non vengono dati soldi "in mano".
I decreti attuativi del Jobs Act emanati dal governo hanno dato vita a una riforma degli ammortizzatori sociali - cassa integrazione e sussidi di disoccupazione: si introduce anche l'assegno di ricollocazione, o assegno di ricollocamento (detto anche voucher o dote individuale di ricollocazione, che non va confuso coi voucher INPS per pagare lavoro occasionale).
In estrema sintesi "sarà possibile andare in
un'agenzia per il lavoro privata o in un centro per
l'impiego con un assegno in mano, pagato dallo Stato, da consegnare ai
responsabili della struttura solo a occupazione trovata": cerchiamo di
capire come funziona il tutto.
Domanda
di assegno di ricollocamento
Ci si deve iscrivere al Portale Unico Registrazione
Persone In Cerca di Lavoro per comunicare di essere disoccupati e
disponibili ad un lavoro e alle iniziative dei Servizi per l'Impiego (possibile
anticipare i tempi per accelerare la procedura di domanda, registrandosi in
pendenza del periodo di preavviso). La domanda di indennità di disoccupazione
Naspi, Asdi o Dis Coll vale come dichiarazione immediata di disponibilità.
Dopo massimo 60 giorni il
disoccupato viene ricontatto per individuare un "patto di servizio",
ovvero un insieme di iniziative per trovare lavoro, redatte in base al profilo
di occupabilità
del soggetto che sarà seguito da un
responsabile.
Chi
può domandare l'assegno di ricollocazione
L'assegno di ricollocamento può essere richiesto
dai lavoratori formalmente disoccupati che hanno percepito almeno quattro mesi
di indennità di disoccupazione Naspi, ma anche dai lavoratori a
rischio disoccupazione (ovvero in CIGS per cessazione, anche parziale,
dell'attività dell’azienda, oppure sospesi per una procedura concorsuale del
datore di lavoro, o ancora in Cassa integrazione in deroga, in contratti di
solidarietà) e dai lavoratori disoccupati parziali (cioè che
pur avendo un lavoro dipendente o autonomo hanno un reddito annuo pari o
inferiore a quello esente da IRPEF e non sono quindi obbligati a fare la
dichiarazione dei redditi).
Cosa
è l'assegno di ricollocamento e che importo?
Ma non è un
sostegno al reddito spendibile come si vuole. Infatti il voucher
ricollocamento, comunque non tassabile, si può usare per funzioni e
compiti di politiche attive del lavoro presso i Centri per l'Impiego o soggetti
privati accreditati. L'importo dell'assegno di ricollocamento
dipende dal livello di occupabilità del disoccupato, ovvero più è
"basso" il suo profilo occupazionale/professionale e più
è alto l'importo: la media è sui 1500€, il massimo circa 3/4000€.
Per trovare lavoro il disoccupato potrà scegliere a quale struttura pubblica o privata rivolgersi, a quale agenzia per il lavoro accreditata, la quale sarà pagata da Stato o Regione solo se viene effettivamente trovata un'occupazione. Insomma, al disoccupato non spetta un euro in realtà.
Per trovare lavoro il disoccupato potrà scegliere a quale struttura pubblica o privata rivolgersi, a quale agenzia per il lavoro accreditata, la quale sarà pagata da Stato o Regione solo se viene effettivamente trovata un'occupazione. Insomma, al disoccupato non spetta un euro in realtà.
In caso di rifiuto di un'offerta di lavoro congrua al proprio profilo (coerenza con esperienza e competenze maturate, distanza dal domicilio e tempi di trasferimento, durata della disoccupazione, retribuzione superiore di almeno il 20% rispetto all'indennità percepita nel mese precedente) o mancato rispetto degli impegni dovuti dal percorso di ricollocamento, si subisce la riduzione o la sospensione della Naspi, dell' Asdi o della Dis Coll, cioè dell'indennità di disoccupazione che si sta prendendo.
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